Come una colata continua i corpi dei danzatori escono dal piano più alto dell'edificio indagando quattro azioni: Decisione, Rabbia, Paura, Gioia.
"Mi sono spesso chiesta quale sia la vera natura della mia forma di danza e perché sia così forte il segno dei corpi nel paesaggio. È la distinzione che si crea o è l'unione che emerge forte e necessaria tra essere umano e i luoghi? Questa è una parte continua della nostra ricerca che attraverso lo strumento della danza verticale ci permette di immaginare il legame con l’ambiente, a volte con il passato lontano altre con un presente prepotente." Wanda Moretti
Siamo affascinati nell'approfondire il rapporto con gli spazi, cancellare un pò le distanze, e innescare relazioni. La realtà trasmessa dal territorio si riflette nella pratica artistica e nel desiderio di armonizzare la vita che stiamo vivendo con i luoghi e le persone. Nella danza verticale le convenzioni teatrali sono interrotte, il lavoro è incorniciato dalla partitura musicale ma non c'è sipario e probabilmente non esiste un'area di osservazione prestabilita.
Ciò significa che i confini e lo spazio di tutti i giorni sono sfocati sia per il danzatore che per lo spettatore. Il danzatore include nella performance una personale percezione dello spazio: case, persone, strade e cieli in base alla posizione e all'orientamento del proprio corpo.