La visione consiste nello scoprire ciò che non è immediatamente percepibile: un'immagine o una scena straordinaria, reale o immaginaria.  
Il radar ci permette di oltrepassare i limiti della nostra vista, estendendosi fino all'orizzonte radar,  oltre il quale la curvatura terrestre nasconde ciò che sta più lontano. All'improvviso, un punto luminoso appare sullo schermo: rivela ostacoli distanti e ci aiuta a captare segnali deboli o complessi, offrendoci una mappa per orientare il nostro percorso.  È un’occasione per riflettere su un contesto spesso imprevedibile, aiutandoci a tracciare percorsi sensati, per evitare di perderci o rimanere fermi. Ci aiuta a progettare il presente, immaginando il futuro attraverso una molteplicità di scenari e una serie di risposte che possiamo costruire.

Immagina di guardare il mare: davanti a te non c’è terra, solo l'infinito blu che brilla sotto il sole. L'orizzonte, quella linea sottile dove cielo e mare si incontrano, segna il limite della vista umana, il radar ci permette di esplorare oltre, svelando ciò che è nascosto.
La capacità di vedere è un processo intricato: richiede non solo l'uso degli occhi, ma anche la capacità del cervello di elaborare e interpretare le informazioni non solo visive. Ci permette di prendere decisioni sull'ambiente che ci circonda, guidando i nostri movimenti. Grazie alla vista, valutiamo la distanza degli oggetti, che si tratti di una macchina in movimento o di un dettaglio su uno schermo. Questa facoltà ci orienta in molte attività quotidiane, ma può essere influenzata da molteplici fattori, passando dall'essere assente o offuscata, fino a una visione  perfettamente nitida o immaginaria.

Proprio come un porto fornisce protezione dalle tempeste e un faro illumina la rotta dei naviganti di notte, il radar rappresenta uno strumento essenziale per orientarci in un mondo complesso. Il faro illumina l'ignoto, proprio come il radar ci guida attraverso spazi invisibili, offrendoci sicurezza e direzione. Il porto, da cui si parte e si ritorna, rappresenta non solo il termine di un viaggio, ma anche il punto di inizio per nuove esplorazioni. È un simbolo di continua connessione tra il visibile e l'invisibile, tra ciò che conosciamo e ciò che dobbiamo ancora scoprire.